Il Quartiere Feltre
La prima tappa è il quartiere Feltre, ottimo esempio della nuova edilizia sovvenzionata sviluppatasi nel dopoguerra. Fu realizzato fra il 1957 e il 1960 da un gruppo di architetti (fra i quali Baldessari, De Carlo, Gardella e Mangiarotti) coordinati dall'arch. Gino Pollini. All'interno del quartiere sono riconoscibili due aree. Un'area è composta da edifici di 4 piani, disposti intorno al centro civico, (comprendente negozi, spazi pubblici e la chiesa parrocchiale), secondo gli schemi propri dei quartieri INA-Casa; quest'area si trova a contatto con i quartieri preesistenti. Un'area è composta di edifici alti 9 piani, disposti intorno ad un ampio spazio verde, all'interno del quale si trova la scuola elementare (arch. Magnaghi) e altri tre edifici scolastici.
La relazione tra verde e costruito, l’equilibrio tra residenze e servizi, l’unitarietà del progetto affidato a diversi architetti, fanno del quartiere Feltre un esempio felice di edilizia residenziale pubblica.

Villa Busca Serbelloni
La villa fu costruita nel tardo XVII secolo in località "Dosso", a Lambrate superiore, in corrispondenza di un leggero rilievo nelle vicinanze del fiume Lambro. Questa zona agricola divenne luogo di delizia per famiglie aristocratiche che all'epoca vi edificarono anche Villa Folli, in via Dardanoni, e la scomparsa "Villa delle Rose". 
Nonostante il totale sconvolgimento urbanistico nel corso del secondo dopoguerra con l'edificazione dei palazzi addossati all'edificio seicentesco che ha completamente perduto il giardino circostante, la villa ha mantenuto intatte le sue caratteristiche architettoniche. 
Il semplice parallelepipedo è movimentato dalle finestre dai leggeri riquadri a rilievo, e dal portico centrale a tre arcate sormontato da una loggia in pietra.

Villa Folli e il giardino pubblico di via Folli
Il complesso fu costruito nella prima metà sec. XVI, per arrivare nel XVIII sec. all’assetto costituito da "casa nobile", "corte grande", "corte rustica", "giardini", "bosco", "pescheria".
La villa padronale ha un impianto ad "U" a corte aperta, rivolta a sud, con uno schema caratteristico che ricorre nelle ville suburbane della ricca borghesia milanese.
L'edificio, non più fortificato come in origine, si apriva simbolicamente verso l'esterno, verso i possedimenti agricoli dai quali gli stessi proprietari traevano la loro ricchezza. Nella corte padronale è organizzato un bellissimo giardino all'italiana, con aiuole e siepi disegnate in forme geometriche, e vi sono anche piante da frutto e ad alto fusto.
Una parte dei terreni adiacenti alla Villa sono diventati un parco pubblico, recintato, che si affaccia sul Lambro.

Via Ventura 15
L’edificio di via Ventura è stato recuperato nell’ambito della ristrutturazione della Faema, storica fabbrica di Lambrate. L’edificio, memoria del quartiere nella sua fase industriale, integra diverse funzioni: uffici, studi professionali, residenze private, spazi espositivi.
La gloriosa fabbrica della Faema (Fabbrica Apparecchiature Elettro Meccaniche e Affini), produttrice delle macchine da caffè diffuse in tutto il mondo, è nata qui, nel 1945, nell’area di 20 mila mq che va da via Ventura 3 fino al civico 15. Ed è proprio da qui che il progetto di riqualificazione urbana del quartiere di Lambrate è ripartito nel nuovo millennio, sotto la buona stella di un’azienda fortunata, ancora oggi in ottima forma nella sede di Binasco.
All’ultimo piano è situato uno spazio con ampio terrazzo che affaccia sul giardino di Villa Folli e sul quartiere. Dopo la nostra camminata, a luglio 2019, è diventato ristorante bistrot e cocktail bar
Rooftop Visionair
Via Giovanni Ventura 15 - Milano
375 6241129